STORIA DEL
DESIGN
Appunti di Giulia Bracciale
Università degli Studi della Repubblica di San Marino - UNIRSM
Facoltà: Design
Corso di Laurea Triennale in Disegno Industriale
Esame: Storia del Design
Docente: Elena Brigi
A.A. 2023/2024
T e s i
o n l i n e
A P P U N T I
T e s i o n l i n eCOMPLESSITA’
“Il buon design può aiutarci a dominare la complessità, non rendendo le cose meno complesse
(perché la complessità è necessaria), ma gestendo la complessità.”
Donald Norman
“Perché abbiamo bisogno della complessità?
Perché il mondo è complesso e come possiamo dominare la complessità?
Con il design.”
Donald Norman
•
La complessità non è sinonimo di disordine, complicazione confusione, al contrario, è una
caratteristica fondante e positiva della modernità.
•
Deve essere approcciata in modo giusto, non con l’obbiettivo di eliminarla, ma di renderla
comprensibile.
•
Costituisce un punto di forza, può essere una risorsa fondamentale. (Primo capitolo pdf, leggi)
DESIGN
•
Etimologia parola design: significato che parte dal latino, è una parola che implica la parola
progettare, proietto, buttare qualcosa in avanti (butto avanti un’idea)
•
Product design: merce prodotta dall’industrie.
ENZO MARI, parla del fatto che la parola design implica una serie di suffissi per circoscrivere
l’ambito, in generale come è nato l’industrial design.
Enzo Mari la definisce una parola valigia, che porta molto interno a sé.
TOMAS MALDONADO, nel 1960 viene incaricato di dare una definizione di design:
Progettare la forma significa coordinare, integrare, e articolare tutti quei fattori che, in un modo o
nell’altro, partecipano al processo costitutivo della forma del prodotto.
E, più precisamente, si allude tanto ai fattori relativi all’uso, alla fruizione e al consumo individuale
o sociale del prodotto quanto a quelli relativi alla sua produzione.
Il compito di un designer è quello di dare forma a un problema, trovare una soluzione partendo da
diversi ambiti.
Nel 2004 viene modificata la definizione di Maldonado.
La sua definizione viene inglobata all’interno di una definizione e spiegazione più ampia.
SCOPO: Il design è un’attività creativa il cui scopo è quello di determinare le sfaccettate qualità di
oggetti, processi, servizi e sistemi nel loro intero ciclo di vita. Perciò il design è un fattore centrale
per l’umanizzazione innovativa delle tecnologie ed è un fattore cruciale di scambio economico e
culturale.
Il mondo del design è un mondo in cui le informazioni vengono da varie fonti, viene aggiunto tutto
ciò che è diventato importante nel corso degli anni (es. come utilizzare le risorse naturali), deve
essere frutto di un costante progettare.
FUNZIONI: il design tende alla scoperta e alla determinazione delle relazioni strutturali,
organizzative, funzionali, espressive ed economiche, con il compito di:
•
Aumentare la sostenibilità globale e la protezione dell’ambiente (etica sociale)
•
Portare vantaggi e libertà all’intera comunità umana, individuale e collettiva
•
Rendere protagonisti gli utenti finalizzi produttori e il mercato (etica sociale)
•
Sostenere la diversità culturale nonostante la globalizzazione del mondo (etica culturale)
•
Fare prodotti, servizi e sistemi le cui forme siano espressive (semiotica) e coerenti (estetica) con
la loro complessità.
Il design riguarda prodotti, servizi e sistemi concepiti con strumenti, organizzazione e logica
introdotti con l’industrializzazione, non soltanto quando sono prodotti con un processo seriale.
2L’aggettivo “industriale” indica che il design deve essere connesso al termine industria o nel suo
significato settore di produzione o nel suo antico significato di “attività industriosa”
Così, il design è un’attività che comprende un ampio spettro di professioni delle quali fanno parte
prodotti, servizi, grafica, interiors e architettura. Unitamente, queste attività dovrebbero inoltre
aumentare, in un percorso condiviso con altre professioni correlate, il valore della vita.
Pertanto, il termine designer indica un individuo che pratica una professione intellettuale e non
semplicemente un lavoro o un servizio per le imprese.
Nel 2015 il World Design Organization introduce il rapporto tra design e innovazione, porta a un
migliore modo di vivere. Sfrutta la creatività per migliorare la realtà (prodotto, servizio…).
Opportunità per risolvere, per innovare.
“Il design industriale è un processo strategico di rivoluzionerei problemi che guida l’innovazione,
crea il successo aziendale e porta a una migliore qualità della vita attraverso prodotti, sistemi,
servizi ed esperienze innovative. Il design industriale colma il divario tra ciò che è e ciò che è
possibile. É una professione transdisciplinare che sfrutta la creatività per risolvere problemi e co-
creare soluzioni con l’intento di migliorare un prodotto, un sistema, un servizio, un’esperienza o
un’azienda. Al centro il design industriale offre un modo più ottimista di guardare al futuro
riformulando i problemi come opportunità. Collega l’innovazione, tecnologia, ricerca affari e clienti
per fornire nuovo valore e vantaggio competitivo in tutte le sfere economiche, sociali e ambientali.”
I designer industriali pongono l’uomo al centro del progresso, e non le macchine. Acquisiscono
una profonda comprensione delle esigenze degli utenti attraverso l’empatia e applicano un
processo di risoluzione dei problemi pragmatico e incentrato sull’utente per progettare prodotti,
sistemi, servizi ed esperienze. Sono stakeholder strategici nel processo di innovazione e sono
posizionati in modo univoco per collegare varie discipline professionali e interessi commerciali.
Apprezzano l’impatto economico, sociale e ambientale del loro lavoro e il loro contributo alla
concertazione di una migliore qualità della vita.
Espressione delle società che cambiano, come cambia la storia: uno studio della storia ragionato,
come gli eventi possono essere dei punti di svolta (positivi e negativi)
IL PROCESSO STORICO, fare storia del design significa fare molte storia.
“Fare storia del design significa fare molte storie, storia dell’economia, dell’industria, del lavoro,
del commercio, dell’ergonomia, delle tecniche, della tecnologia, della società, dei comportamenti,
dell’istruzione, della cultura artistica e scientifica, tecnica e visiva, dei modi e delle abitudini
percettive, storia dell’arte, dell’architettura, e si potrebbe continuare, tanto le diverse storie, come
fili di una corda, possono intersecarsi, intrecciarsi e sovrapporsi nel loro svolgersi (…)
La storia del design rimette in discussione le varie sfere, delle varie serie e non può essere che
un’impresa inter/pluridisciplinare, nel senso che essa risulta da un incontro tra tante storie, e
proprio i luoghi dove queste vicende si toccano e interagiscono costituisco i nodi più interranti, più
sintomatici.”
Cambia la società, di conseguenza, cambia la storia del design. Fare storia del design è fare
relazione tra cose, persone e idee.
“La storia del design era convenzionalmente considerata la storia degli oggetti di alta qualità
(estetica) e i designers, idee, movimenti e istituzioni che hanno concepito quegli oggetti (…) ma la
questione della disciplina è più grande, più complessa e con molteplici ragioni, esterne e
interne…”
“…la storia del design oggi non è più principalmente una storia di oggetti e di designers, ma sta
diventando una storia di relazioni tra cose, persone e idee…”
Kjetil Fallan
3Bisogna capire il contesto storico per capire l’unicità, l’importanza e le caratteristiche del design
di un determinato paese.
É dovere dello stato permettere l’innovazione e investire per averla, per permettere la ricerca che
fa crescere un paese.
MOLTI INIZI PER LE NOSTRE MOLTE STORIE
“Sarà necessaria una notevole flessibilità metodologica: molti inizi per le nostre molte storie”
M. Tafuri
CAPIRE IL DESIGN IL VERO DESIGN É TALE
"Per conoscere e capire il design non basta conoscere le vicende degli stili e delle tecnologie
produttive, ma occorre indagare le relazioni che legano gli oggetti e gli strumenti domestici con gli
scenari più ampi della storia e della cultura umana.
Si tratta di relazioni complesse, dove si intrecciano interessi religiosi e strategie industriali, stili di
vita e necessità funzionali”
Andrea Branzi
IL VERO DESIGN É TALE
“Il vero design è tale solo quando agiscono forti interazioni tra scoperta scientifica, applicazione
tecnologica, buon disegno ed effetto sociale positivo”
Giovanni Koenig
IL BUON DESIGN
“Il buon design è per prima cosa il risultato di un processo utile a migliorare la qualità della vita
degli individui”
Norman Potter
HENRY DREYFUSS, fu il primo a scrivere un libro in cui vengono riportate le misure dell’uomo,
con lo scopo di progettare oggetti ergonomici.
PER LO STORICO NON ESISTONO COSE BANALI
“Per lo storico non esistono cose banali (…) Non può permettersi di vedere gli oggetti con gli
occhi di chi li usa quotidianamente, bensì deve usare quelli dell’inventore, come se li vedesse in
quel momento per la prima volta.
Egli deve avere gli occhi nuovi del contemporaneo, al quale gli oggetti sembrano meravigliosi o
terrificanti. Contemporaneamente deve precisare la loro mutua posizione nel tempo e con ciò il
loro significato.”
S. Giedion
RACCONTARE IL DESIGN E IL PROPRIO TEMPO
“Gli artefatti sono il risultato della necessità, e si vorrebbe dire il destino di un’interazione,
dell’intelligenza e progettualità industriale, cioè dell’industria in quanto tale, con il generale
pensiero dell’epoca, in particolare con le idee, le sperimentazioni, le ricerche, il linguaggio che in
campo scientifico e artistico, letterario e ideologico, tecnico e speculativo, la cultura più avanzata
elabora ed esprime nel suo incessante bisogno di spingere più avanti le frontiere dell’umano, della
conoscenza, razionale e intuitiva, delle capacità immaginative, della vocazione plasmatrice della
specie uomo.”
R. Zorzi
4OGGETTI TECNICI, MANUFATTI TECNICI
“Rispetto al ruolo degli oggetti tecnici nella ricerca storica, mi sembra che si possono individuare
due modalità.
La prima è la storia dei manufatti tecnici, nella quale (…) questi sono visti come oggetto della
ricerca storica, come elemento di analisi, di osservazione e di studio per sé.
Una seconda modalità è quella attraverso i manufatti tecnici, nella quale (…) questi diventano
documenti della ricerca storica.”
R. Raccini
Es. prima: costruzione di treni
Es. seconda: come la storia di un oggetto ci porta ad altre storie.
IL LUNGO ‘FILO ROSSO’ DELLA STORIA DEL DESIGN, terminologia
1- PROGETTO
Il progetto fissa le caratteristiche di prodotto e il processo produttivo mantiene costante la sua
qualità.
Come nel corso degli anni il sapere del design si è evoluto e come sono cambiate le regole di
approccio a esso.
Fissando le regole su un pezzo di carta l’uomo inizia ad allontanarsi dal mondo artigianale verso
quello industriale, dove viene mantenuta costante la produzione. Il progetto è fondamentale, fissa
le regole per produrre il prodotto. Senza progetto non si parla di design, ma di pezzo unico.
Non si tratta di un’operazione dove i principi ordinatori sono causalità e imprevedibilità, ma esiste
una forte interdipendenza tra progetto, prodotto, modi e processi produttivi: il progetto che
definisce prodotto, è coordinato dalla tecnologia nei modi e nei processi dell’industria.
Affinché un prodotto industriale sia un buon prodotto industriale, il progetto deve considerare
diversi fattori:
- Funzionali
- Simbolici
- Culturali e sociali
- Di produzione
- Tecnici economici
- Sistematici
- Distributivi
ARTIGIANATO
L’attività artigianale è la prima attività produttiva manuale dell’uomo e rimane l’unica forma
produttiva fino alla rivoluzione industriale.
L’artigianato raccoglie dentro di sé tutte le funzioni dell’impresa: commerciale, produttiva,
amministrativa e prima di tutto progettuale. Egli è infatti il protagonista dell’intero processo
produttivo; il progetto e il processo sono sempre modificabili a seconda della necessità e della
sensibilità del suo ideatore, il progetto non è definito strettamente a priori, non ha mai fine, ed è in
continuo cambiamento.
Il concetto dell’artigianato è che anche durante la creazione dell’oggetto esso può essere
migliorato e variato dall’artigiano anche durante il processo di produzione, mentre nel caso del
prodotto industriale non viene variato in quanto viene creato dalla produzione seriale. Nel caso
dell’artigianato ogni oggetto è diverso dall’altro, mentre nel caso industriale tutti gli oggetti sono
uguali.
INDUSTRIA E PROCESSI PRODUTTIVI
L’industria nasce in Europa a partire dal XVII secolo con i primi utilizzi della forza del vapore e con
l’introduzione delle tecniche della meccanizzazione nei processi produttivi.
5L’avvio della Rivoluzione Industriale determina la nascita dei nuovi modelli produttivi (nuove
tipologie di prodotto), sociali, politici ed economici (capitalismo, marxismo e comunismo).
Parallelamente crescono nuovi sistemi di valori, quali l’enfasi dell’innovazione e il concetto
evolutivo del processo industriale. In questo senso il processo industriale porta alla duplicazione
predeterminata e alla divisione dei ruoli degli operai nelle differenti fasi dei procedimenti
industriali.
La progettazione è definita prima dell’inizio della produzione e il processo industriale assicura la
costanza della qualità del prodotto (formali, funzionali e tecnologie)
L’artigianato, come detentore della tradizione e conservatore dei modelli, interviene come figura
specializzata in tutte le fasi del processo artigianale. Non bisogna pensare all’artigiano solo come
colui che nella sua bottega, lavoro il pezzo unico in argilla al tornio.
2- SERIE
Realizzazione di un gran numero di prodotti/parti di prodotto grazie a processi meccanici tutti
uguali.
Condizione necessaria, ma non sufficiente per parlare di produzione industriale, perché l’idea di
serie dipende dall’uomo.
Es. produzione di monete nel periodo antico romano, più monete coniate contemporaneamente
ma non erano uguali.
Consente una forte riduzione dei costi, maggiore rapidità di esecuzione e permette l’uguaglianza
della produzione con la conseguente sostituibilità dei pezzi.
3- STANDARD
La serie si basa sul concetto di standard, che è anche alla base del sistema cognitivo dell’uomo
fin dalle forme di socialità.
É strumento di progetto e di controllo che consente di moltiplicare all’infinito un prodotto in tutti i
suoi elementi sera rischi di alterazioni (rappresentando e contenendo le caratteristiche tipologiche
del prodotto).
Lo standard fissa l’insieme delle norme necessarie per ottenere e tenere fisse le caratteristiche di
un prodotto.
Standard è la misura, le varie misure che sono uguali per ogni oggetto. È frutto dell’ingegnere che
lavora nelle fabbriche, regole che siano ben precise per fare in modo che le cose sia tutte uguali.
Standard uguale per tutto il mondo, ciò che regola tutto.
È ciò che mi dice le regole di quel prodotto, che fissa misure ed elementi in modo che si arrivi alla
produzione in serie di oggetti tutti uguali. Senza lo standard si può avere una produzione seriale,
come le monete romane, ma gli oggetti prodotti non sono tutti uguali.
4- STANDARDIZZAZIONE
Processo che rende tutti i prodotti derivati dal medesimo ciclo di produzione e che appartengono
alla medesima serie.
Produzione di uno standard.
Processo in cui i prodotti hanno lo stesso ciclo di produzione vengono creati prodotti uguali (no
monete romane).
Es. pezzi lego che posso unire in modo diverso perché hanno delle misure standard
Nella produzione industriale questo metodo ha portato alla riduzione dei modelli.
Esempi fondamentali di standardizzazione sono forniti da esempi come Ford e Singer, o dai primi
casi di produzione seriale di calzature.
Ciò che fa si che sia una misura fissa, es. numero di scarpa 37, se no si parla di scarpe su misura
(es. il 37 del piede del tizio)
65- TIPIZZAZIONE
Processori riduzione a tipo attraverso l’individuazione di caratteri salienti e tipici.
Prendere un’oggetto che produco in diversa misura, rimangono i rapporti alla base dell’oggetto
ma variano le misure.
La tipizzazione è un’operazione che consiste nella accurata di modelli ai quali riferire l’intera
produzione, raggiungere un’altra produttività dell’intero sistema produttivo.
Esempi relativi a processi di tipizzazione sono i primi arnesi fabbricati dall’uomo (selci), gli arnesi
immutabili e definitivi (formici, vasi romani e greci), i pesi e la misure (sistemi cinesi del II e III sec.
a.C.) o le armi (dotazione esercito romano). In tempi più recenti i casi di Thonet, Sheraton e
Chippendale.
Trovo una tipologia di prodotto e la studio attraverso il progetto, è un processo base.
Es. se devo cacciare animale grosso, frecce grosse
Es. i Greci dipingevano lo sfondo dei vasi a seconda del contenuto, vaso con sfondo nero o rosso
è destinato all’olio o al vino.
Es. tipizzazione della seria che varia a seconda dello schienale
SEDIA n.14 di Thonet, realizza il primo modello di sedia secondo il progetto di serie e una
tipizzazione, lui produce elementi con cui fare le serie.
Thonet ha avviato il processo di tipizzazione perché ha lavorato sugli elementi che la
costituiscono; lo stesso elemento può essere utilizzato nel suo modello n.14 oppure in un’altra
sedia di sua produzione.
La possibilità di scomporre gli elementi da valore alla sua produzione, non pensa più al modello
terminato, ma al modello come unione di diversi elementi; elementi che posso assemblare in
modo diverso e per andare a creare un diverso modello.
6- UNIFICAZIONE
Consiste nell’adozione e rispetto di particolari norme e vincoli per semplificare il processo
costruttivo del prodotto, per aumentare la produttività, per diminuire i costi e per permettere il
dialogo tra varie aziende impegnate in un medesimo settore.
Alcuni esempi sono forniti dal sistema di produzione delle armi per l’esercito francese voluto dal
generale de Gribeauval, dalla produzione policentrica delle sedie Windsor, dalla costruzione di
mobili degli Shaker, dall’organizzazione di aziende come Ford e AEG.
Es. La sedia n.14 la posso chiare tale perché ho unito tutti gli elementi.
Es. L’uomo ha già avuto questo processo nella storia, come l’unificazione delle divise romane e
delle loro armi.
Es. stufa in ghisa prodotta da Danese. (Progetto con regole precise, che devono avere i vari pezzi
per essere unificati)
Frankfurt Kitchen, disegnata da Margarete Scutte-Lihotzky. Prima volta che sono state progettate
le prime cucine standardizzate e che hanno portato all’esempio più significativo del funzionalismo,
è il concetto archetipo delle cucine di oggi.
Alcuni processi non sono regolarizzati, ma storia del design è la somma di tutti i processi della
storia del passato. É un mondo complesso, ma con regole precise.
IL MEDIOEVO e L’ARTE DEL FARE
La stampa a caratteri mobili è il primo sistema meccanizzato di produzione seriale.
Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili, partendo dalla xilografia. Innovazione che ha
concesso lo sviluppo dell’editoria.
Ogni lettera corrisponde a un tassellino che permette la stampa a caratteri mobili. Non era un
metodo per tutti, non sapevano leggere e costava un po’, ma comunque era un’innovazione.
7I libri erano diventati molto importanti e le idee circolavano meglio con essi.
Inizio di un processo seriale con una logica moderna.
Durante il Medioevo nascono le corporazioni delle arti e dei mestieri, organizzazioni che uniscono
la produzione di oggetti con la modernità e i suoi metodi.
Essere parte di una corporazione includeva rispettare le sue regole riguardanti la produzione di
oggetti.
In questo modo iniziano i processi di produzione di oggetti che portano ai metodi della modernità.
Esempi di corporazioni sono quelle degli seriali e della seta.
Inizia a nascere l’idea di produzione di un oggetto in più copie tramite una produzione seriale.
LE ACCADEMIE e LA CODIFICAZIONE DEL SAPERE
Filippo Brunelleschi, conosciuto come l’ideatore della Cupola si Santa Maria del Fiore, mantenne il
segreto sul brevetto della cupola, ancora oggi non si oca conoscenza di come facciano le due
calotte a rimanere in equilibrio.
È il compito dell’accademia codificare il sapere. Il mondo accademico viene introdotta la teoria.
L’accademia è il momento in cui vengono codificati i saperi.
In seguito, però, le regole vennero scritte per fare in modo che non rimanessero confinate
all’interno del cantiere, un esempio è Leon Battista Alberti che scrisse nel 1450 De re
Aedificatoria, che consiste in un trattato sull’architettura.
Iniziarono a nascere delle accademie per custodire le regole architettoniche, iniziano a nascere dei
luoghi dove viene codificato il sapere.
LE MANUFACTURE ROYALE DES MEUBLES DE LA CORONNE
La storia delle manifatture reali, scritte da Jean-Battiste Colbert, mette le basi delle regole da
seguire, se si voleva essere servitori della corona bisognava sottostare a queste regole.
In generale erano regole per chi progettava e per chi realizzava il prodotto.
Coloro che hanno il marchio di manifatture reali devono sottostare alle regole imposte da esse.
Il pittore è colui che progetta, mentre l’architetto è colui che realizza perché conosce i processi di
realizzazione.
Quindi le manifatture reali sono la prima organizzazione tra colui che progetta e colui che realizza.
ENCYCLOPEDIE D’ALEMBERT
In Inghilterra viene istituita la prima enciclopedia del sapere, per coloro che la sapevo leggere.
Il progetto Encyclopedie ou Dictionnaire Raisonne des Sciences, des Arts et des Metiers
d’Alembert consiste in un libro che parte dall’idea della categorizzazione scientifica, come il
sapere viene categorizzato.
È un’enciclopedia del saper fare, dei mestieri. Viene indicato come procedere. È un libro in cui
viene spiegato come costruire le cose. È un progetto editoriale completamente nuovo e
innovativo.
Si sente il bisogno di mettere insieme vari processi di regole.
Alla fine dell’800 cambia totalmente il modo di approcciarsi alle cose e alla loro produzione.
Uno dei problemi principali è come catalogare l’innovazione; partendo da questo problema hanno
iniziato a riempire le pagine con i dei disegni e delle rappresentazioni dei pezzi necessari per la
produzione dell’oggetto, non è necessaria una descrizione, si può capire tutto dalla
rappresentazione. Anche le persone che non sapevano leggere potevano capire.
Nel XVIII sec in Inghilterra inizia ad arrivare l’influenza dell’Italia e soprattutto dell’architettura
palladiana. Vengono fatti diversi progetti delle diverse tipologie di prodotto con cui gli inglesi
potevano arredare le loro case palladiane.
Iniziano ad acquistare visibilità due fratelli architetti Robert e James Adam che propongono modi
diversi di pensare gli ambienti che non sono classici, ma il nuovo classico, la moda dell’epoca.
8Nasce un nuovo modo di arredare: i prodotti in serie vengono adattati allo spazio, non sono arredi
ideati partendo dallo spazio disponibile.
Si tratta di un’epoca in cui inizia a prendere piede la logica della riproduzione degli elementi.
In quel periodo nasce un nuovo modo di viaggiare e organizzare le merci; arrivano le spezie e il
bisogno di contenitori portatili per contenerle, perciò inizia la ricerca nel mondo della ceramica.
WEDGWOOD CREAMWARE
Josiah Wedgwood, figlio di un maestro vasaio, a seguito di un incidente alla gamba è
impossibilitato a svolgere il mestiere di vasaio; introduce nel laboratorio l’utilizzo dell’energia
ricavandola dal passaggio dell’acqua del mulino.
Vuole creare un prodotto commerciale di basso costo, vuole introdursi in un mercato che sta
crescendo.
Parte dall’idea di offrire un prodotto a basso costo; stoviglie a basso costo per colore che si
trasferiscono dalle campagne alla città.
Introduce il suo processo produttivo, pensa a un nuovo modo di produrre.
Progetta degli stampi in cui colare il materiale per arrivare alla sintesi di alcuni elementi
produzione.
Elimina la fase di pittura in quanto colora direttamente l’impasto per abbassare il costo di
produzione. Per decorare il prodotto ricorre a delle decalcomanie, ovvero degli ornamenti che
vengono applicati.
Riesce a creare dei manufatti decorati aventi come produzione la sommatoria degli elementi,
distingue le varie fasi del processo per ottenere delle diverse tipologie di produzione.
Inoltre le merci iniziano a circolare.
Wedgwood collabora lungo con John Flaxman, contribuendo alla diffusione del gusto
neoclassico. Wedgwood adatta i disegni di Flaxman ai suoi manufatti, aggiungendo, quindi,
l’aspetto decorativo.
Affida a Flaxman la parte decorativa, rappresentando soggetti della classicità non veritieri.
Wedgwood utilizza molto spesso il basalto nero come materiale per i suoi manufatti; inoltre
attraverso una produzione meccanizzata introduce elementi innovativi.
MATTHEW BOULTON
Boulton diventa il socio finanziatore di Watt.
Eredita una fabbrica di metallo e inventa la placcatura del metallo con l’argento, diventerà simbolo
di ricchezza e, quindi, dell’aristocrazia inglese.
Prodotti totalmente nuovi.
ROYAL SOCIETY e LO SVILUPPO DELLA CONOSCENZA SCIENTIFICA
La Royal Society, fondata nel novembre del 1660 per l’iniziativa del letterato John Evelyn e altri
accademici, ha lo scopo di promuovere l’eccellenza scientifica essendo promotore dello sviluppo
delle arti e delle attività produttive.
È una delle più antiche associazioni accademiche esistenti, e ricevette la patente reale con un
decreto di Carlo II.
Un’esempio è il Museo Soane dove viene coniugata l’archeologia con l’arte del periodo.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Quadro di Turner: Rain, steam and speed. The great western railway.
Nella prima metà dell’800 l’innovazione, come la ferrovia, era entrata anche nell’ambito artistico.
La rivoluzione industriale va dal 1760 al 1850 circa, periodo in cui sono state fatte scoperte
innovative e rivoluzionarie.
Le distanze iniziano a essere misurate con il tempo oggettivo e non con il tempo dei cavalli.
9JAMES WATT e LA MACCHINA A VAPORE
James Watt è un volto noto di questo cambiamento, mentre nella letteratura Charles Dickens
racconta dello spostamento nelle città e la formazione delle coketown, le città carbone.
È un personaggio fondamentale sotto il punto di vista economico infatti ha inventato la macchina
a vapore.
Macchina a vapore, inventata da James Watt nel 1787 e fabbricata da Boulton & Watt.
La macchina a vapore diventa fondamentale nel momento in cui viene inserita in un processo di
lavorazione, come la lavorazione del ferro e ghisa che hanno portato a costruire una nuova
tipologia di ponti, ovvero dei ponti creati con parti pre-fabbricate
L’industria del carbone porta a dei nuovi processi costruttivi e nuovi materiali utilizzabili. Nuovo
modo di vedere le cose.
Es: ponte in ferro sul Severn a Coalbrookdale, Shropshire.
INGHILTERRA
L’Inghilterra ha un ruolo fondamentale dopo la fine delle guerre napoleoniche, è un paese in cui
l’economia cresce notevolmente. Iniziano a esserci dei momenti di difficoltà perché si fa fatica a
stare al passo con l’innovazione.
L’Inghilterra, che possiede un determinato approccio alla conoscenza, ha un valore molto
importante infatti la regina Vittoria sposa il principe Albert, prussiano, che ha avuto un’educazione
diversa anche per quanto riguarda la tecnica, nel periodo del loro matrimonio avvennero diversi
eventi considerati dei pilastri della storia del design, come la fondazione di grandi musei e le
period rooms. Si diffonderà la cultura del design e del prodotto, partendo dal bisogno di creare
una cultura del progetto.
1846/1871, Victoria and Albert Museum
Henry Cole partecipa a un concorso tenuto dalla Royal society, lo vince con un servizio da te.
La figura di Henry Cole è una figura essenziale perché la grande esposizione dimostra il nuovo
modo di approccio. Una nuova cultura del disegno e del progetto.
Servizio da te e caffè in ceramica bianca, disegnato da Felix Summerly/Henry Cole, prodotto da
Minton & co.
È per lui un inizio straordinario, diventerà l’interlocutore principale a cui il principe Albert si
rivolgerà.
Ciò che riesce a fare è veramente straordinario, anche perché aveva l’appoggio della famiglia
reale. Il principe Alberto credeva moltissimo nella scoperta, nell’innovazione e nella ricerca.
Venne istituita la School of Design e fondò insieme a Richard Redgrave The journal of Design and
Manufactures, una pubblicazione dedicata alla promozione dei “the germs of a style which
England of the nineteenth century may call its own”, germi di uno stile che l’Inghilterra del
diciannovesimo secolo può definire proprio.
Il padiglione dell’Inghilterra era pieno di oggetti in stile vittoriano e altri che rimandavano a stili di
altri paesi.
Venivano riprodotti e commentati gli oggetti del mondo della manifattura e del design, è l’inizio di
un nuovo modo di approcciarsi a questo mondo.
1837, School of Design, Somerset House, London.
Fu la prima scuola di design, ora Royal College of Art.
1851, The Great Exhibition, Londra
È la prima manifestazione internazionale a cui potevano partecipare tutti i paesi del mondo per
mostrare il loro livello manifatturiero, avrebbe dato inizio alle importazioni a livello mondiale di
materiali ed elementi.
10In quel periodo iniziarono dei tumulti dei lavoratori, e inizia a prendere piede una nuova
considerazione dell’aspetto politico. Nello stesso periodo Marx rilascia il primo capitolo de “Il
capitale”, in cui viene denunciato le condizioni di lavoro della classe operaia.
Nel 1789 viene lanciato un concorso per la creazione della struttura in cui tenere l’esposizione.
Vince Paxton, specializzato in edifici di vetro e acciaio. La vittoria non venne accettata, molte
polemiche.
1851, Crystal Palace, Joseph Paxton
The Great Exhibition doveva essere in Hyde park dal 1 maggio al 15 ottobre del 1851 e doveva
essere montata e smontata dopo l’esibizione. Edificio molto semplice con navata centrale,
ingloba alberi all’interno per non abbatterli e il suolo venne ricoperto. È stato necessario poco
tempo per creare la struttura perché consisteva nel montare elementi già fabbricati.
Venne costruito, infatti, in 17 settimane grazie alla standardizzazione e alla prefabbricazione degli
elementi in ferro, ghisa e vetro.
Viene diviso in tre moduli in altezza, con una galleria centrale e balconi nel piano superiore.
L’edificio è coerente con il livello industriale a cui gli inglesi erano arrivati, utilizzando la
produzione industriale seriale, l’interno venne affidato all’architetto della corona e rappresentava
l’aspetto degli interni delle case della nobiltà inglese.
I pezzi che vanno a costituire l’edificio sono prodotti da diverse officine per velocizzare
l’allestimento.
In questo determinato periodo man mano che la qualità dell’architettura si alzava, la qualità del
prodotto diminuiva.
Inghilterra mostrava oggetti coerenti con lo stile e la tecnica dell’edificio, ovvero degli oggetti
tecnici, quindi oggetti che producevano altri oggetti.
1754, Rose-engine, tornio, variante per le forme di incisione curve; macchina per la produzione di
viti.
Il periodo vittoriano viene ricordato per oggetti non proprio raffinati, ma con un alto livello di
produzione.
Pugin, architetto di corte, porta avanti lo stile gotico che progetta in parlamento. Vuole rifarsi al
mondo passato, attuando una sovrapposizione di vari stili.
Da una parte il mondo industriare, dall’altra mondo artigianale di cattivo gusto.
GLI ALTRI PAESI
L’India porta oggetti molto raffinati che però non corrispondevano con il momento storico
Es: Spada Rajaputana
La Francia post-napoleonica, evidenziava il fatto di avere diverse culture sotto il controllo
francese.
Es: Gran piano, prodotto da Erard
La Germania era una confederazioni di altri paesi, portava oggetti molto diversi e mostro la
volontà di trasformare l’oggetto tecnico in oggetto d’arte.
Es: macchina da cucire, fusione in ferro, dipinto
La Prussia si concentrava sulla produzione di armamenti e locomotive.
Stati Uniti nel 1851, sono nazione autonoma dal 1776, non hanno ancora una propria cultura, ma
una somma delle culture dei popoli colonizzatori, intanto sviluppano la loro economia interna.
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